La storia
La mia passione per i flipper risale all'età di 5 anni.
Mi trovavo in vacanza sul lago di Como e un giorno entrai, con mia madre in un bar e mentre lei beveva un caffè, il mio sguardo fu catturato da una gigantesca macchina, con al centro uno spaventoso mostro.
Io, bambino di pochi anni strinsi la mano di mia mamma e ce ne andammo.
Qualche giorno dopo costrinsi i miei genitori a ritornare il quel bar inventandomi delle banali scuse e appena entrammo mi precipitai ai piedi di quella macchina, incoraggiato dal fatto, che tutta la mia famiglia era con me.
Mio padre mi si avvicinò e mi chiese se volevo giocare, mi prese una sedia ci saltai sopra e da lì comincio la mia avventura.
Qualche anno dopo, per il mio compleanno mi trovai proprio quel modello di flipper in taverna era uno 'Space invader' penso sia stato il regalo più bello che abbia mai ricevuto. Ricordo che amici e compagni di scuola venivano da me per vederlo, in ogni ora della giornata, addirittura anche quando io non ero in casa.
Passano gli anni, si prende il motorino e la voglia di evadere è sempre più grande, di quella di rimanere in casa a giocare a flipper, 'lui' invece rimaneva nella sua taverna ad aspettare che qualcuno lo accendesse.
Sino a che un bel giorno, per ragioni di spazio, decidemmo di venderlo; mettemmo un po' di annunci sui vari giornalini locali.
Si presentò a casa il signore a cui lo avevamo venduto ,con un furgone per portarlo via, ma, quando suonò il campanello guardai il flipper un paio di volte e dissi al signore che ci avevamo ripensato.
Nel 2001 mi decisi a sistemarlo un po'.
Non sapendo però intervenire sui contatti e affini mi affidai alle sapienti mani del mio amico Michele, che si era appena laureato in ingegneria elettronica.
Ore e ore di lavoro per avere qualche piccolo risultato, piccoli passi che ci portavano a una felicità travolgente, fra amici si parlava solo di quello sembravamo 'flippati', ma alla fine siamo riusciti a rimetterlo in sesto al 100%.
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